Ancora oggi c'è chi immagina l'ipnosi come una pratica "magica" o "manipolativa", occorre fare chiarezza al riguardo e sottolineare che per ipnosi intendo una pratica medica e psicoterapeutica dalla lunga tradizione, con una notevole evoluzione negli ultimi secoli fino ad arrivare ad assumere le caratteristiche di un processo comunicativo terapeutico. Solo medici e psicologi psicoterapeuti specializzati con formazione pluriennale in questo ambito possono praticare l'ipnosi clinica.
Egizi, Greci ed altri antichi popoli utilizzavano procedure terapeutiche basate sul raggiungimento di stati modificati di coscienza o di sonno ipnotico. In epoche più vicine e documentabili la storia comincia con Franz Anton Mesmer, un medico tedesco che operò alla fine del 1700, creatore della sua teoria e pratica terapeutica del "Magnetismo Animale"; curava quelli che ora definiremmo disturbi psicologici o psicosomatici e che allora erano ancora considerati disturbi da possessione demoniaca.
Il Dott. Mesmer faceva svenire i pazienti e li "ricaricava" di energia con l'imposizione delle mani. Può apparire bizzarro oggi, però gli va riconosciuto che fu il primo a cercare di dare una spiegazione medico scientifica a certe patologie e che inventò una sorta di primitiva psicoterapia che stimolava nel paziente le sue risorse attraverso stati particolari di coscienza e i risultati pare fossero sorprendenti.
Anni dopo Mesmer, e' importante citare altri due medici: Charcot e Freud.
Charcot in Francia nella seconda metà del 1800 si occupò di paralisi isteriche, cercando di curarle con l'ipnosi, lo stesso Freud osservò il metodo del collega per impararlo.
Charcot ottenne dei risultati sulle paralisi isteriche di origine psicogena,
risultati però sempre temporanei e non chiari, motivo per cui anche Freud ben presto abbandonò la procedura.
Freud capì che c'era di più, che i disturbi erano dovuti a dinamiche inconsce ed era su quello che bisognava lavorare, più che direttamente sui sintomi. Fu l'inizio della teoria psicoanalitica.
Mesmer, Charcot e Freud utilizzavano quella che potremmo definire come un'ipnosi diretta, autoritaria, basata sul sintomo. Probabilmente simile a quella che nell'immaginario collettivo spesso viene associata al pendolino, al sonnambulismo e al potere dell'ipnotista.
Questi professionisti la utilizzarono seriamente come strumento terapeutico che in epoche successive venne parzialmente abbandonato.
L'era moderna della terapia ipnotica inizia con Milton Erickson, uno psichiatra americano (1901 - 1980) che reinventò l'ipnosi come procedimento psicoterapeutico basato sul rapporto, sulla comunicazione; il paziente con le sue potenzialità diventa il protagonista e il terapeuta opera per stimolare la mente del paziente e farlo accedere alle sue risorse sepolte o bloccate dagli schemi razionali.
Il procedimento e' basato sulla comunicazione di parole ed emozioni che nello stato di coscienza della trance ipnotica assumono un grande potere terapeutico.
L'evoluzione più recente della grandissima opera di Milton Erickson è la psicoterapia ipnotica, una pratica per la cura della persona basata fondamentalmente sull'attivazione delle risorse non ancora utilizzate dal paziente per avere finalmente accesso alle potenzialità inespresse e riappropriarsi del naturale fluire di sè stessi.
E' questo che intendo per ipnosi, niente a che vedere con illusionismo o spettacoli da baraccone.
Dott. Alessandro Urpi Psicologo Psicoterapeuta
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